Giorgio Carrozzini

My Comfort Blog

Videogiochi: combatterne la dipendenza

Dipendenza da Videogiochi Dipendenza da Videogiochi

I nostri figli sono sempre più assuefatti ai videogiochi: avete mai provato a combatterne la dipendenza? Suggerimenti, riflessioni e spunti con il progetto Fare davvero!®


Osservate le loro espressioni dopo avere trascorso ore davanti al monitor, cercando di superare il numero sempre maggiore di livelli: dai loro volti non trapela più alcuna traccia di emotività.

Se volete provare a far recuperare ai vostri ragazzi la capacità di reagire a degli stimoli spontanei, provate a fare delle piccole esperienze di digital detox.

Disintossicarsi dal digitale e dalla dipendenza

Tutti hanno diritto a una vera e propria disintossicazione dall’essere sempre connessi al mondo digitale.

In alcune aziende è stata perfino istituita una tabella oraria che sancisce i momenti in cui i propri dipendenti abbiano diritto a non rispondere alle e-mail, alle telefonate o possano disconnettersi dai sistemi di messaggistica.

A volte bastano delle semplici attività creative, che sgomberino la mente e inducano a un approccio istintivo: niente percorsi guidati o duelli all’ultimo sangue per innalzare il proprio punteggio...

Realizzare un mosaico contro la dipendenza da videogiochi

Fare un mosaico non è poi così difficile. Senza particolari aspettative, vi ritroverete ad aver creato dei capolavori!

Mentre i ragazzi tagliuzzano cartoncini colorati (tutte le forme vanno bene, basta che siano molto piccole), tracciate su un normalissimo foglio A4 i tratti principali di un soggetto: un paesaggio, un animale, un personaggio o un quadro famoso.

Cominciate a incollare insieme le minuscole tessere. L’aspetto più divertente sarà sperimentare la collaborazione tra genitore e figlio.

Non crediate che questa semplice attività sia adatta solo ai più piccoli; gli adolescenti saranno naturalmente portati alla sfida e cercheranno di creare forme più articolate, sfumature di colore più realistiche e mosaici maggiormente aderenti alla realtà rappresentata.

Imparare la pazienza attraverso il mosaico

Fare un mosaico ci insegna anche a “imparare la pazienza”, la nota virtù dei forti. La dote che abbiamo smarrito nel ritmo accelerato delle nostre esistenze, nelle quali ormai non si può impiegare un tempo lento per compiere una qualunque attività; occorre solo arrivare prima e primi.

I videogiochi imprimono nella mente dei ragazzi proprio il culto del primato, perseguono il successo ad ogni costo e si oppongono radicalmente al valore dell’attesa.

Noi genitori abbiamo l’opportunità di maturare assieme a loro un metodo di contrasto che riesca ad interrompere questo processo e possiamo responsabilmente dosare, ad esempio durante i loro pomeriggi, attività sportive, ludiche e creative.

Combattere la dipendenza da videogioco prima che sia troppo tardi

Come annunciato dall’OMS all’inizio del 2018, la dipendenza da videogioco (anche detta “gaming addiction”) è ormai riconosciuta tra le nuove patologie. La diagnosi può essere formulata dopo un periodo di osservazione di almeno 12 mesi, sebbene la durata richiesta possa essere abbreviata se tutti i requisiti diagnostici sono soddisfatti e i sintomi sono severi.

Gli elementi da osservare attentamente nella condotta dei nostri figli sono:

  • la frequenza con cui si dedicano ai videogiochi
  • la priorità rispetto alle altre attività quotidiane
  • la voglia di continuare a giocare “nonostante tutto”

Pertanto non lasciamoli troppo tempo da soli davanti ai videogiochi e cerchiamo di svolgere con loro semplici occupazioni che alimentino la pazienza. Abbiamo visto insieme quella del mosaico, ma ne esistono tante altre che ci permettono di trascorrere del tempo insieme e monitorare le loro reazioni.


“Perdere la pazienza significa perdere la battaglia.”
Mahatma Gandhi