Intossicazione da dispositivi digitali
L’intossicazione da "digital device" ci colpisce sul divano la domenica pomeriggio. Il rischio potenziale lo spreco di una giornata di libertà.
Il test questa volta viene compiuto in modo riflettuto e programmato con anticipo.
L’idea è quella di andare in libreria per portare i bambini a scegliere, comprare dei libri.
La prima cosa che sento entrando in libreria è “l’odore dei libri” e subito improvvisamente insieme all’odore mi riemergono un fiume di ricordi. La missione di un genitore è anche quella di aiutare i propri figli nella lettura della “realtà” e subito dico ai ragazzi: “Sentite l’odore della carta stampata?”
Suggerisco ai ragazzi di cercare i libri per argomento indicando i diversi settori della libreria e ci mettiamo d’accordo per ritrovarci in caso ci dovessimo perdere.
Acquisto di 2 libri per potermi connettere con la realtà
Scorro gli scaffali della fantascienza e dei fumetti me trovo questi argomenti troppo lontani dal mio presente. Decido di andare sul due argomenti per i quali sono molto ferrato: informatica e alimentazione.
Fra i libri di informatica trovo molto materiale che mi potrebbe essere utile per il mio lavoro mentre per il settore alimentazione mi faccio folgorare da due libri:
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Acque di frutta - Jessie Kanelos Weiner e Richard Boutin - Editrice L’ippocampo
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Toast - Alberto Rossi - Editrice Gribaudo
Come ho scegliere un libro?
Lo prendo in mano, lo apro, valuto la consistenza e la qualità della carta, lo spessore della copertina. Poi comincio a valutare il contenuto sfogliando a caso fra le pagine.
Come è arrivato il libro fra le mie mani? L’immagine di copertina, lo sanno tutti incide enormemente: la prima apparenza è quella che conta!
Non vedo più benissimo quindi valuto il carattere tipografico e l’impaginazione. So che non avrò molto tempo per leggere quindi mi serve qualcosa di sintetico e soprattutto qualcosa che mi dia delle idee concrete da mettere in pratica.
Leggo qualche pagina e già mi vengono mille idee.
Acque di Frutta
Un libro che si inserisce facilmente nella mia biblioteca dove anno dopo anno aumentano i libri di alimentazione sana, prevalentemente vegetariana (pur non abbracciando totalmente questa filosofia alimentare).
Ogni preparazione, ogni ricetta del libro occupa due pagina. La prima pagina contiene la ricetta con gli ingredienti, il layout della pagina è chiarissimo e capisco subito che le ricette sono di facile esecuzione. Pochi ingredienti e veloci da fare. Foto bellissime accompagnate da semplici disegni ad acquarello. La commistione è perfetta. Il libro è minimalista, proprio quello che serviva a me.
L’obiettivo è quello di introdurre una maggior quantità di frutta e verdura nella mia alimentazione (e in quella dei bambini). Si iscrive perfettamente nel mio momento di rinnovo fisico e mentale per cui ho scritto un articolo su come ho migliorato la mia salute e naturalmente la mia salute.
34 Ricette per preparare ottime bevande organizzate per diverse occasioni:
- bevande energetiche
- bevande rinfrescanti
- bevande vitalizzanti
- bevande per una dolce pausa
- cocktail hour
Toast - Non solo prosciutto e formaggio...
Questo libro dal formato tascabile è più corposo ma la struttura è quasi identica, se non fosse per il formato tascabile. La pagina sinistra contiene la ricetta, la pagina a destra la foto di un gustoso panino. Anche qui ricette semplici e di facile esecuzione.
Le ricette seguono tutte una tecnica piuttosto semplice: alternare 3-4 ingredienti di cui un affettato, una crema o una salsa spalmabile, un’erba o una verdura, un quarto ingrediente di rottura che va completare il panino.
Le ricette sono tutte fenomenali e possono essere introdotte facilmente nel mio nuovo regime alimentare che prevede una graduale eliminazione della pasta. Compro anche questo!
Conclusioni sull’acquisto dei 2 libri
Torno a casa e con calma riesco a sfogliare i libri che già dalle prime pagine mi aprono un mondo di interessanti esperimenti.
Non tutto sarà facile è chiaro che sia più facile aprire una bottiglia di succo di frutta e scappare via ma la questione qui non è questa.
Gli obiettivi sono molteplici:
- sostituire attività pratiche con la solita navigazione da smartphone;
- fare esperienza concreta nella preparazione delle bevande;
- provare a mixare sapori nuovi;
- coinvolgere i miei figli in attività reali (come in questo caso la cucina).
La giornata è stata produttiva e posso tornarmene a casa con un bel mucchietto di esperienze. L’odore della libreria, la puzza della metropolitana, i tempi lunghi di trasferimento nella città, la stanchezza nelle gambe, la gente, il traffico, perfino la pioggia che ci ha colto di sorpresa e non ci ha permesso di visitare quanto avevamo in progetto di visitare.
Questo è stato solo il primo passo verso la “digital detox” del progetto Fare davvero!® ovvero del ritorno alla realtà.