Giorgio Carrozzini

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Stranger Things - Prima Serie - Recensione

Lo sappiamo il presupposto fantascientifico è sempre stato la base per affrontare tematiche filosofiche. Ad ogni modo chi ha letto molta fantascienza come me non può che essere affascinato dalla serie di fantascienza horror di Stranger Things.

 

Recensione prima serie Stranger Things

 

Leggiamo su wikipedia che la serie è considerata come una serie fantascientifica porse per il fatto che questa sia basata su un presupposto pseudo-scientifico. Eppure questa classificazione non appare affatto esaustiva. A mio parere siamo i confini della classificazione non possono essere così nitidi. Siamo invece a cavallo fra l’horror paranormale e fantascientifico.

La serie si svolge agli inizi degli anni ‘80 nella lontana ed anonima provincia americana. Un'atmosfera piena di turbamenti accentuata dal presupposto horror fantascientifico.

La ricostruzione delle atmosfere degli anno ‘80 è notevole. Per poter far rivivere sensazioni ed emozioni di quegli anni è stato fatto un grosso lavoro di studio e ricostruzione degli ambienti, dello stile del mobilio nelle abitazioni, negli uffici. Curatissimo l’abbigliamento, il taglio dei capelli dei protagonisti. Tutto è stato curato nel maggiore dei dettagli tanto da suscitare a chi ha vissuto quegli anni una profonda immedesimazione.

Tutto è incentrato intorno ad una bambina con poteri psichici oggetto di esperimenti da parte di un misterioso ente governativo. La bambina riesce ad aprire un portale che conduce in un modo parallelo, il mondo del male da dove esce un mostro oscuro senza viso.

Una bella metafora

Il mostro dell'oscurità proveniente dal mondo parallelo esce compare sempre in occasione di momenti di tensione. Tutto coincide con cattivi pensieri, malumori e spiacevoli emozioni vissute dai protagonisti. Il mostro aggredisce le persone fragili o ferite.

In sostanza una metafora psicologica interessante. Ciascuno può vivere l'immedesimazione la propria lotta contro il male, contro i propri turbamenti interiori, contro le ombre più oscure della propria psiche.

Stranger Things potremmo tradurlo più appropriatamente in italiano “Le cose più strane” o forse “Stranissime cose”, quello stranissime cose che accadono in una turbata provincia americana che da sempre inquietano serie televisive e film.

Cast e personaggi

Il personaggio chiave della bambina è interpretato da Millie Bobby Brown ma non può sfuggire l’imponente presenza di Winona Ryder che interpreta la madre di Will: eccellente.

Il cast degli attori che interpretano i bambini che sono centrali nella storia è fenomenale, soffre leggermente di qualche alto e basso ma funziona.

Vedere Stranger Things

Questa prima serie è molto coinvolgente e per la visione suggeriamo di consumare non più di 2 episodi per volta.

La prima serie si chiude positivamente ma lascia aperta la porta al male, presupposto per una seconda serie.

Non fatevi trascinare dai pensieri oscuri, quel che conta è rimanere a galla sullo strato superficiale dell’esistenza. Altrimenti verreste fagocitati.

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